La tassazione dei junk food spinge gli inglesi
a un’alimentazione più salutistica

 

 

Secondo una ricerca di Mintel, poco meno della metà dei consumatori afferma che un aumento di prezzo dovuto a una tassazione degli alimenti e delle bevande non salutistici li scoraggia dall’acquistarli, soprattutto nell’età compresa tra i 16 e i 34 anni e abitano a Londra. Tre quarti dei consumatori dichiara che una più facile comprensione delle informazioni nutrizionali riportate sulla confezione favorirebbe un corretto acquisto, mentre il 73% afferma che ricompense per le scelte salutistiche potrebbero favorire l’acquisto di alimenti sani. Comunque, oltre la metà (56%) è concorde che sarebbe più propenso a non acquistare i prodotti non salutistici se ci fossero restrizioni più severe sulla pubblicità di questi prodotti. Il minor contenuto di zucchero è la qualità più importante che gli inglesi cercano per una scelta salutistica (52%), seguita dal ridotto contenuto in sale (42%) e in grassi saturi (39%). Queste percentuali aumentano se si prendono in considerazione gli over 55 (rispettivamente 62, 53 e 45%), mentre per i più giovani, 16-24 anni, il livello d’interesse raggiunge rispettivamente il 44, 28 e 45%. Il modo migliore per ridurre l’assunzione di zucchero sembra essere l’educazione del palato, cioè abituarsi a sapori meno dolci. Dal 2015 al 2017 i consumatori più attenti all’alimentazione sono cresciuti del 4%, dal 48 al 52%. Solo il 37% degli inglesi è tentato da un’alimentazione non salutistica per gratificare se stessi, mentre il 33% si lascia andare quando è stanco.

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