Import/export cerealicolo in Italia nell’anno 2016

 

Come ogni anno, l’Associazione Nazionale Cerealisti (Anacer) ha stilato l’analisi dell’import/export cerealicolo in Italia nell’anno appena conclusosi.
Sulla base delle rilevazioni Istat elaborate da Anacer, risulta che le importazioni in Italia di cereali, semi oleosi e farine proteiche nell’intero anno 2016 sono aumentate di 1.423.000 tonnellate rispetto al 2015 passando da 18,0 a 19,5 milioni di tonnellate (+7,9%) per un valore complessivo di 5,2 miliardi di euro.
Aumentano le importazioni totali dei cereali in granella che rappresentano il 66% del settore (+938.000 t, di cui +825.000 t in provenienza dalla Ue), in particolare nel mais (+662.000 t, di cui +367.000 t dalla Ue), nel grano tenero (+394.000 t, di cui +372.000 dalla Ue) e nell’orzo (+70.000 t). Risulta invece in diminuzione l’import di grano duro (-161.000 t dai Paesi terzi e +127.000 t dalla Ue), di avena (-20.000 t) e di altri cereali minori tra cui il sorgo (-101.000 t).
Per quanto riguarda gli altri prodotti risulta un incremento negli arrivi dei trasformati/sostitutivi (+114.000 t), della crusca (+8.800 t), dei mangimi a base cereali (+11.600 t) e del riso (+24.000 t considerato nel complesso tra lavorato, semigreggio, risone e rotture). Le importazioni totali dei semi oleosi sono aumentate di 513.000 tonnellate (+36%, di cui +442.000 t di semi di soia e +71.000 t di semi di girasole), mentre le importazioni totali di farine proteiche vegetali sono risultate in calo di 187.000 t (-6,2%, di cui -133.000 t di farina di soia e -74.000 t tra farina di colza e girasole.).
Passando invece ad esaminare le esportazioni del settore dall’Italia, complessivamente nell’intero 2016 sono aumentate di 11.400 tonnellate (+0,3%) rispetto al 2015 per un totale record di 4,44 milioni di tonnellate e per un valore complessivo di 3,3 miliardi di euro.
La riduzione delle esportazioni dei cereali in granella (-117.000 t, di cui -75.000 t di mais e -24.000 t di grano duro), dei mangimi a base di cereali (-11.200 t) e del riso (-25.400 t considerato nel suo complesso tra lavorato, semigreggio, risone e rotture), viene compensata dall’incremento delle vendite all’estero sia dei prodotti trasformati/sostitutivi (+79.000 t), che dei prodotti derivanti dalla lavorazione industriale del frumento: farina di grano tenero (+17.000 t), semola di grano duro (+10.000 t) e paste alimentari (+59.000 t).
I movimenti valutari relativi all’import/export del settore cerealicolo hanno comportato nell’intero anno 2016 un esborso di valuta pari a 5.210,4 milioni di euro (5.352,1 nel 2015) ed introiti per 3.314,3 milioni di euro (3.458,4 nel 2015). Pertanto il saldo valutario netto è pari a -1.896,1 milioni di euro, contro -1.893,7 milioni di euro nel 2015.
Si segnala che, come sempre, i suddetti dati basati sull’anno solare sono stati elaborati ai soli fini della bilancia commerciale del settore cerealicolo. Per una corretta analisi dei flussi commerciali import/export deve invece essere considerato il periodo 1 luglio-30 giugno, corrispondente alla campagna di commercializzazione agricola.

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